lunedì 18 gennaio 2010

Il festival "Ahlan wa Sahlan", danzando all’ombra delle Piramidi


Il più noto degli eventi legati al mondo della danza orientale ha il nome del “benvenuto” in lingua araba.
Ed è proprio all’insegna dell’accoglienza che si svolge ogni anno, per dieci giorni tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, questa maratona di ballo, che convoglia nella venue del Cairo centinaia di danzatrici ed appassionati da tutto il mondo.
L’Ahlan wa Sahlan festival è giunto ormai alla sua decima edizione grazie all’opera della sua ideatrice e principale organizzatrice, la nota coreografa egiziana Raqia Hassan, che ogni anno rinnova i fasti di quest’appuntamento magico con la danza del ventre (e non solo) con un’offerta senza pari di workshop tenuti dai migliori professionisti della scena internazionale.
Il festival si apre tradizionalmente con un galà che prevede le esibizioni delle stelle della danza orientale, un preludio di ciò che si potrà ammirare più da vicino nei giorni a venire, nelle classi tenute da molti delle ballerine/i che salgono sul palco proprio la prima sera.
A seguire, sin dal mattino successivo, stages tematici nei più diversi stili della danza orientale, ininterrottamente per otto ore al giorno, tutti i giorni, contemporaneamente nelle varie sale della location scelta per l’occasione.
Ogni sera, poi, si continua a danzare, con le esibizioni di artisti da tutto il mondo, sino all’attesissima serata dell’ Ahlan wa sahlan dance contest, il più prestigioso concorso del settore.
Ad oggi, una sola ballerina italiana ha avuto l’onore di esserne proclamata vincitrice, Simona Minisini, splendida danzatrice friulana, nell’edizione 2007.
Tra un ballo e l’altro, ovviamente, non si potrà fare a meno di dedicare almeno qualche ora alla visita della città e delle Piramidi, alla cui ombra eterna si svolge quest'evento: siamo pur sempre nella terra che è culla di una civiltà millenaria, oltre che madre di una danza che ha radici ancestrali, ed il Cairo richiama il visitatore con la sua atmosfera esotica ed accattivante, offrendo soluzioni di ogni tipo.
Un motivo in più per tornare, danzando, anche l'anno successivo!

Per chi pensa di realizzare il sogno danzante egiziano:
Ahlan wa Sahlan festival 27 giugno-4 luglio 2010, Cairo, Egypt.
http://www.raqiahassan.net/ahlan.html

domenica 3 gennaio 2010

Gli stili della danza orientale 4): la danza del melaya o eskandarani


La danza del melaya è una danza folkloristica originaria della regione di Alessandria d'Egitto.
In questa città di mare, ove si dice che la gente abbia un temperamento particolarmente allegro, le donne usavano coprirsi con un telo scuro e pesante detto appunto "melaya ": esso fungeva da mantello con il quale nascondersi dagli sguardi indiscreti degli uomini ma allo stesso tempo veniva usato anche come strumento di seduzione, un accessorio con cui giocare al "vedo non vedo" durante il rituale del corteggiamento.
Da quest'usanza, nasce questa danza briosa e piena di energia, che mima appunto le movenze della donna alessandrina che risponde al corteggiamento di un pretendente, giocando tra la timidezza, il disdegno e la provocazione.
La danzatrice, che generalmente indossa un abito corto e colorato ed in testa ha il tradizionale mandil, un fazzoletto con ponpon, si avvolge il melaya intorno al corpo ed inizia a danzare coperta per suscitare curiosità e poi, man mano, si scopre, giocando di continuo con il melaya, roteandolo con vigore intorno al corpo ed eseguendo varianti che a volte mettono in evidenza i movimenti del bacino e a volte quello delle braccia e dei passi, mentre le mani trattengono abilmente il telo nero.
Il tutto con ammiccamenti, moine, giochi di sguardi, che rendono questa danza particolarmente divertente e sbarazzina.