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domenica 3 gennaio 2010

Gli stili della danza orientale 4): la danza del melaya o eskandarani


La danza del melaya è una danza folkloristica originaria della regione di Alessandria d'Egitto.
In questa città di mare, ove si dice che la gente abbia un temperamento particolarmente allegro, le donne usavano coprirsi con un telo scuro e pesante detto appunto "melaya ": esso fungeva da mantello con il quale nascondersi dagli sguardi indiscreti degli uomini ma allo stesso tempo veniva usato anche come strumento di seduzione, un accessorio con cui giocare al "vedo non vedo" durante il rituale del corteggiamento.
Da quest'usanza, nasce questa danza briosa e piena di energia, che mima appunto le movenze della donna alessandrina che risponde al corteggiamento di un pretendente, giocando tra la timidezza, il disdegno e la provocazione.
La danzatrice, che generalmente indossa un abito corto e colorato ed in testa ha il tradizionale mandil, un fazzoletto con ponpon, si avvolge il melaya intorno al corpo ed inizia a danzare coperta per suscitare curiosità e poi, man mano, si scopre, giocando di continuo con il melaya, roteandolo con vigore intorno al corpo ed eseguendo varianti che a volte mettono in evidenza i movimenti del bacino e a volte quello delle braccia e dei passi, mentre le mani trattengono abilmente il telo nero.
Il tutto con ammiccamenti, moine, giochi di sguardi, che rendono questa danza particolarmente divertente e sbarazzina.

mercoledì 9 dicembre 2009

Gli stili della danza orientale 3): baladi


Il termine "Raqs Baladi" si riferisce ad un particolare stile della danza orientale e letteralmente significa "danza del luogo nativo" o"danza del (proprio) paese".
E' una danza folkloristica egiziana ed è la forma più antica di danza da assolo: da questo stile trae origine anche il Raqs Sharki. Il Baladi veniva danzato sia da uomini che da donne in occasioni festose, ad esempio i matrimoni, ed era basato sull'improvvisazione ritmica.
Nonostante quest'aspetto sociale, il Baladi è una danza introversa, caratterizzata da sguardi bassi, movimenti piccoli e contenuti, con le mani che sembrano trasmettere un messaggio, un dramma, un amore, un sentimento da raccontare, e ricamano nell’aria, seguendo il corpo nei suoi movimenti. Generalmente i danzatori indossano una semplice tunica lunga fino ai piedi ed una cintura di stoffa, spesso decorata con monetine di metallo, legata sui fianchi, a sottolineare il fatto che questa è una danza che non bada all'apparire ma all'essere.
Ogni brano di musica Baladi è suddiviso in sezioni, sebbene non ogni pezzo preveda tutte le sezioni tipo. In genere i musicisti Baladi, così come i danzatori, improvvisano liberamente all'interno di una cornice prestabilita, caratteristica che rende particolarmente originale questo stile.

sabato 7 novembre 2009

Gli stili della danza orientale 2): sai'di


Il Sai’di è, per antonomasia, la danza folkloristica. Il termine identifica la zona geografica dell’alto Egitto situata tra le città di Gizeh ed Edfu da dove ha origine questa danza. Lo stesso termine viene dato al suo ritmo in 4/4 che lo caratterizza inconfondibilmente.
Il ballo Sai’di deriva da un’antica arte marziale chiamata Tahtib. Il tahtib era un bastone di bambù con un manico a forma di ‘L’ che ne permetteva la velocissima rotazione; da fermi, invece, lo si teneva dietro alla schiena in posizione verticale.
Successivamente il Tahtib diventò una danza propiziatoria maschile fatta in vista di importanti battaglie e che permetteva a coloro che la eseguivano di dimostrare forza, abilità e coraggio. Oggi esistono due versioni di danza con il bastone:
• il Tahtib che viene sempre eseguita da due uomini a ritmo di musica sai’di;
• il Raks Assaya ballato da più persone, sia uomini che donne, che evidenzia un modo più giocoso ed acrobatico di usare il bastone, in questo caso denominato assaya. Tale bastone è più corto del tahtib (ca 1 mt) e può essere sia ricurvo ad una delle estremità, sia diritto.
Eseguita ai giorni nostri, questa danza mantiene la sua prerogativa grintosa attraverso la riproduzione di alcuni elementi bellici originari (ad es. la rotazione e lo sbattere per terra del bastone da parte della danzatrice). Viene inoltre valorizzato l’ aspetto acrobatico del bastone stesso: non è, infatti, insolito utilizzarne due contemporaneamente.
Allo stesso tempo, se ballato dalle donne, viene arricchita di grazia ed allegria enfatizzando la contrapposizione del bastone, simbolo da sempre dell’universo maschile, alla morbidezza e sinuosità femminile. I movimenti tipici di questa danza dimostrano il radicamento alla terra, basilare per tutte le danze folkloristiche: i suoi passi vengono, infatti, eseguiti sfruttando al massimo la forza gravitazionale e con i piedi ben aderenti al terreno, oppure con il tallone leggermente sollevato da terra. Caratteristici sono anche i salti, eseguiti in modo da scaricare verso il basso l’energia del corpo, dimostrando che è impossibile staccarsi dalla “madre terra”.

lunedì 2 novembre 2009

Gli stili della danza orientale 1): la danza orientale classica (raqs sharki)


E'la danza del ventre per eccellenza, così come conosciuta nell'immaginario collettivo: lo stile sharki è classico ed elegante, e ricorda l'atmosfera delle Corti Ottomane, in cui nacque. La danzatrice entra in scena spesso con il velo su una musica di genere classico, nella maggior parte dei casi una routine orientale, ed inizia a danzare seguendo un andamento raffinato, che di solito si configura in un crescendo emozionale. Questa danza è preferibilmente eseguita sotto forma di assolo: la danzatrice, al centro della scena, esprime la sua arte in una danza che nel suo svolgersi passa gradatamente da uno stile e da un ritmo all'altro. E' normalmente composta da un'entrata dinamica, una parte centrale più raccolta ed espressiva in stile baladi che si evolve poi in un'esplosione di percussioni, per terminare in una routine finale che riprende il tema musicale dell'esordio.