lunedì 21 dicembre 2009

L’incanto della Djemaa el fna


Il nucleo pulsante di Marrakesh è questa grande piazza che si apre tra i vicoli dell’antico suq ed i giardini dell’imponente torre Kutoubia. Di giorno, la luce del sole che rifrange sull’asfalto ed il suo calore la rendono infuocata ed abbagliante, tanto che i suoi radi abitanti, al riparo sotto tende di fortuna, appaiono sfocati come miraggi nel deserto. Dall’ora del tramonto, terminato il richiamo della preghiera, un brulicare chiassoso di persone ne riempie via via gli spazi vuoti, fino al calare della notte, quando tra suoni, fumi e luci artificiali si anima la vita dell'assemblea dei morti.
E’ incerta l’origine di questo strano nome, che qualcuno traduce piuttosto con il luogo della moschea scomparsa, in riferimento ad una moschea andata distrutta che anticamente vi avrebbe trovato posto. Ciò che è certo è che non rende giustizia del suo spazio magico, ove si percepisce netta e vibrante l’energia positiva che dalle propaggini di quest’appendice si irradia per tutta la città.
E’ una corte dei miracoli, la Djemaa el fna. Durante la giornata la sua spianata è occupata da bancarelle che vendono succo d'arancia, ragazzi che chiedono bakshish con al seguito scimmie al guinzaglio, venditori d’acqua in costumi colorati -il prezioso liquido custodito in tradizionali otri di pelle e servito agli avventori in tazze d’ottone-, incantatori di serpenti che posano per le fotografie dei turisti.
Con il passare delle ore, cambia l’offerta degli intrattenimenti: fanciulli che ballano, musicanti, cantastorie, maghi e venditori di medicine tradizionali. E quando scende il buio, arrivano le bancarelle di generi alimentari con i ghiotti profumi ed i vivaci inservienti a raccogliere turisti e gente del luogo attorno alla stessa tavola.
Si può godere di questo spettacolo sorbendo lentamente un thè a la menthe sulle terrazze dei caffè che si affacciano sulla piazza, quando la canicola allenta la sua morsa ed il cielo al crepuscolo si tinge degli stessi colori delle mura della città. Oppure decidere di tuffarsi nel suo chiasso brioso, magari lasciandosi tentare dall’assaggio di una sontuosa tajine, in compagnia di commensali gentili e sorridenti.
In ogni caso, sarà una festa per il cuore.

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