lunedì 20 dicembre 2010

Gli stili della danza orientale 5): sha'abi


E' la danza popolare e folkloristica d'Egitto. Di origine rurale e contadina, si diversifica a seconda della regione di provenienza: la forma di danza sha'abi più ricca e più ballata è quella shai' idi, tipica della regione dello Shaid. La danza sha'abi era quella tipica delle feste della comunità, e veniva ballata dalle donne del villaggio (danza fellahi) e dalle Ghawazi (zingare egiziane).

Questa forma di danza legata alla terra è caratterizzata da spontaneità, semplicità e allegria; non ha un abbigliamento tipico, poiché si ballava con quello che era l’abbigliamento comune della vita di tutti i giorni, molto spesso una tunica lunga fino ai piedi, il velo in testa, a volte pantaloni sotto la tunica.

Leggermente diverso era invece l’abbigliamento delle Ghawazi che consisteva in larghi pantaloni a sbuffo (chalwar) coperti da una gonna di lunghezza variabile e un foulard annodato sui fianchi, spesso decorati con monetine d'argento. L’uso delle monetine nella danza orientale arriva, infatti, dall'antica usanza delle zingare di cucirsi addosso e incastonarsi nei capelli la dote (ovvero le monetine). Nella parte superiore erano solite indossare una camicia con maniche aderenti, svasate dal gomito in poi. Tutto sempre con il velo in testa.

Inoltre dalle Ghawazi venivano spesso utilizzati anche i cimbali o sagat (due piattini metallici legati ai pollici e ai medi tramite elastici e suonati a ritmo durante la danza) che vengono usati ancora oggi anche nello stile Sharki.

Una curiosità: nei villaggi egiziani la danzatrice professionista veniva chiamata ghaziya (singolare di Ghawazi) perchè la danzatrice veniva identificata con la zingara che, proprio per il fatto di essere tali e quindi marginale rispetto alla società egiziana, poteva liberamente esibirsi in pubblico.

lunedì 29 marzo 2010

La danzatrice aristocratica, Samia Gamal


Samia Gamal (nome d'arte di Zaynab Ibrahim Mahfuz) soprannominata la "danzatrice aristocratica", nacque in Egitto nel 1922 da madre marocchina e padre egiziano.

Lasciò giovanissima la famiglia e, a soli 14 anni, venne presentata a M.me Badia Masabni, titolare dell'omonima compagnia. Come Tahia Carioca, Samia iniziò la sua carriera come danzatrice nella “Badia dance group”, divenendo ben presto una solista. Una curiosità: fu la prima danzatrice orientale ad usare i tacchi alti in scena.

La sua storia d’amore con Farid El Atrash, famoso cantante, compositore ed attore dell’epoca, fu l’inizio di una collaborazione artistica tra i due, che mai venne meno. Nel 1949, Re Farouk la proclamò "danzatrice nazionale d'Egitto".

Sebbene fosse una donna molto gentile, timida nell’aspetto, Samia aveva una personalità dominante e molto carismatica: quando ballava aveva uno stile del tutto personale ed un gran sex appeal. Il suo stile di danza fu pionieristico: uso ineguagliabile degli spazi scenici, movimenti graziosi che includevano eleganti arabesque e movenze perfettamente controllate delle mani e delle braccia.

Morì nel dicembre 1994 a 72 anni, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua esistenza negli Stati Uniti.


lunedì 15 febbraio 2010

Umm Kulthoum, la Divina


Umm Kulthum, considerata la più grande cantante di sempre di tutto il mondo arabo, nacque nel villaggio di Tamay-az-Zahayra, in Egitto, il 31 dicembre 1904.
Già da bambina dimostrò un eccezionale talento per il canto, al punto che, all’età di 12 anni, il padre la travestì da maschio per farla entrare in un piccolo gruppo teatrale che egli stesso dirigeva. Quattro anni dopo, venne notata da un famoso cantante, Abu El Ala Mohamed, e da un famoso liutista, Zakaria Ahmed, che le chiesero d’accompagnarli al Cairo. Attese di rispondere al loro invito fino all'età di 23 anni, nel frattempo continuando a cantare abbigliata da ragazzo in numerosi piccoli teatri.
Nel periodo in cui Umm visse al Cairo, fece due incontri molto interessanti.
Il primo fu con Ahmed Rami, un poeta che scrisse per lei 137 canzoni e la introdusse alla letteratura francese. Tra l’altro, il rapporto artistico ed affettivo ultra-cinquantennale con Rami hanno ispirato allo scrittore Selim Nassib il romanzo Ti ho amata per la tua voce (ed. Tascabili e/o, 2007, Roma), racconto immaginario di una relazione platonica tra la cantante ed un grande poeta.
L’altro incontro fu con Mohamed El Kasabji, un virtuoso del liuto che la presentò all’Arabian Theatre Palace, dove avrebbe avuto il suo primo grande successo.
Nel 1932, divenne abbastanza famosa da cominciare una grande tournée (in città come Damasco, Baghdad, Beirut e Tripoli). Questa fama inoltre le permise, nel 1948, di incontrare Gamal Abdel Nasser, il Presidente dell'Egitto, che non nascose la sua ammirazione per lei, e che successivamente portò tutto l'Egitto ad amarla: un “amore” reciproco, visto il vivo patriottismo di Umm.
In parallelo con la sua carriera di cantante, Umm Kalthoum perseguì anche una carriera da attrice, che tuttavia abbandonò presto, a causa della mancanza del contatto personale ed emozionale con il pubblico.
Nel 1953 andò sposa un uomo che rispettava ed ammirava, il medico Hassen El Hafnaoui, preoccupandosi tuttavia di includere nel contratto matrimoniale una clausola che le avrebbe permesso di divorziare.
Successivamente si ammalò gravemente di nefrite, recandosi anche negli Stati Uniti per tentare cure appropriate ma, nel 1975, rientrando in patria, si rese necessaria la sua ospedalizzazione a causa della sua salute oramai in declino. Morì all'ospedale del Cairo il 3 febbraio 1975.
Il suo funerale fu, letteralmente, epocale. Una folla immensa, seguì il feretro, dalla sua casa al cimitero, ed il corteo si estese per circa 10 chilometri.

Umm Kulthoum, Amal Hayaty concert
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lunedì 18 gennaio 2010

Il festival "Ahlan wa Sahlan", danzando all’ombra delle Piramidi


Il più noto degli eventi legati al mondo della danza orientale ha il nome del “benvenuto” in lingua araba.
Ed è proprio all’insegna dell’accoglienza che si svolge ogni anno, per dieci giorni tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, questa maratona di ballo, che convoglia nella venue del Cairo centinaia di danzatrici ed appassionati da tutto il mondo.
L’Ahlan wa Sahlan festival è giunto ormai alla sua decima edizione grazie all’opera della sua ideatrice e principale organizzatrice, la nota coreografa egiziana Raqia Hassan, che ogni anno rinnova i fasti di quest’appuntamento magico con la danza del ventre (e non solo) con un’offerta senza pari di workshop tenuti dai migliori professionisti della scena internazionale.
Il festival si apre tradizionalmente con un galà che prevede le esibizioni delle stelle della danza orientale, un preludio di ciò che si potrà ammirare più da vicino nei giorni a venire, nelle classi tenute da molti delle ballerine/i che salgono sul palco proprio la prima sera.
A seguire, sin dal mattino successivo, stages tematici nei più diversi stili della danza orientale, ininterrottamente per otto ore al giorno, tutti i giorni, contemporaneamente nelle varie sale della location scelta per l’occasione.
Ogni sera, poi, si continua a danzare, con le esibizioni di artisti da tutto il mondo, sino all’attesissima serata dell’ Ahlan wa sahlan dance contest, il più prestigioso concorso del settore.
Ad oggi, una sola ballerina italiana ha avuto l’onore di esserne proclamata vincitrice, Simona Minisini, splendida danzatrice friulana, nell’edizione 2007.
Tra un ballo e l’altro, ovviamente, non si potrà fare a meno di dedicare almeno qualche ora alla visita della città e delle Piramidi, alla cui ombra eterna si svolge quest'evento: siamo pur sempre nella terra che è culla di una civiltà millenaria, oltre che madre di una danza che ha radici ancestrali, ed il Cairo richiama il visitatore con la sua atmosfera esotica ed accattivante, offrendo soluzioni di ogni tipo.
Un motivo in più per tornare, danzando, anche l'anno successivo!

Per chi pensa di realizzare il sogno danzante egiziano:
Ahlan wa Sahlan festival 27 giugno-4 luglio 2010, Cairo, Egypt.
http://www.raqiahassan.net/ahlan.html

domenica 3 gennaio 2010

Gli stili della danza orientale 4): la danza del melaya o eskandarani


La danza del melaya è una danza folkloristica originaria della regione di Alessandria d'Egitto.
In questa città di mare, ove si dice che la gente abbia un temperamento particolarmente allegro, le donne usavano coprirsi con un telo scuro e pesante detto appunto "melaya ": esso fungeva da mantello con il quale nascondersi dagli sguardi indiscreti degli uomini ma allo stesso tempo veniva usato anche come strumento di seduzione, un accessorio con cui giocare al "vedo non vedo" durante il rituale del corteggiamento.
Da quest'usanza, nasce questa danza briosa e piena di energia, che mima appunto le movenze della donna alessandrina che risponde al corteggiamento di un pretendente, giocando tra la timidezza, il disdegno e la provocazione.
La danzatrice, che generalmente indossa un abito corto e colorato ed in testa ha il tradizionale mandil, un fazzoletto con ponpon, si avvolge il melaya intorno al corpo ed inizia a danzare coperta per suscitare curiosità e poi, man mano, si scopre, giocando di continuo con il melaya, roteandolo con vigore intorno al corpo ed eseguendo varianti che a volte mettono in evidenza i movimenti del bacino e a volte quello delle braccia e dei passi, mentre le mani trattengono abilmente il telo nero.
Il tutto con ammiccamenti, moine, giochi di sguardi, che rendono questa danza particolarmente divertente e sbarazzina.